L’Alleanza delle Cooperative Italiane, lo scorso 29 ottobre, ha consegnato alla Camera dei Deputati le 100.000 firme raccolte per una legge d’iniziativa popolare per mettere fuori gioco le false cooperative. I rappresentanti dell’associazione sono stati ricevuti dalla vicepresidente della Camera Marina Sereni. Dal 7 maggio scorso le tre associazioni che compongono l’Alleanza hanno raccolto l’adesione di numerose personalità pubbliche e amministratori e politici provenienti da tutti i partiti, dal Partito Democratico alla Lega Nord.
Il presidente dell’Alleanza delle Cooperative Italiane Rosario Altieri ha dichiarato la piena soddisfazione per il successo della campagna ‘Stop alle false cooperative’. “L’Alleanza – afferma Altieri – è sempre stata in prima linea, e continuerà ad esserlo, nella lotta alla cooperazione spuria e nel contrasto all’utilizzo solo strumentale di una tipologia d’impresa che rappresenta la più avanzata forma di democrazia economica”.
“Abbiamo vissuto – ha dichiarato il co-presidente Mauro Lusetti – sei mesi molto importanti durante i quali l’impegno di tante cooperatrici e tanti cooperatori ha saputo raccogliere attorno ai nostri valori l’adesione di personalità di tutti i partiti e della società civile. Un risultato che è stato possibile grazie all’unità d’intenti raggiunta nell’Alleanza. Ora vogliamo proseguire lungo questa strada per dare alla vera cooperazione la forza necessaria per giocare fino in fondo il proprio ruolo nella costruzione del futuro del Paese”.
“Le adesioni alla nostra iniziativa – ha commentato il co-presidente dell’Alleanza Maurizio Gardini – sono una apertura di credito e una dimostrazione di fiducia verso la nostra volontà di rilanciare con determinazione la autenticità delle cooperative. La società cooperativa deve vedere una rispondenza tra forma giuridica e finalità e valori messi in atto. La proposta contro le false cooperative è una azione, prima di tante già avviate o in cantiere, per elevare questa autenticità e fare del movimento cooperativo che rappresentiamo un promotore di legalità e di senso civico nell’economia italiana”.
Le false cooperative sono imprese che utilizzando in modo improprio la forma cooperativa inquinano il mercato offrendosi a prezzi più bassi di quelle che agiscono correttamente: pagano meno i lavoratori, non adottano le misure di sicurezza nei posti di lavoro, spesso eludono il fisco chiudendo e riaprendo più volte le attività sotto un nuovo nome.
In questi mesi la raccolta di firme è avvenuta innanzitutto all’interno di numerose cooperative, ma anche nelle piazze e attraverso iniziative particolari. Tra i firmatari figurano il presidente della Stato-Regioni Sergio Chiamparino, i presidenti delle Regioni amministrate dal centrosinistra Friuli (Debora Serracchiani), Basilicata (Marcello Pittella), Marche (Luca Ceriscioli), Umbria (Catiuscia Marini), Emilia-Romagna (Stefano Bonaccini), ma anche i presidenti della Liguria Giovanni Toti (Forza Italia) e della Lombardia Roberto Maroni (Lega Nord) e numerosissimi sindaci in tutto il Paese. La campagna è stata appoggiata – tra gli altri – dai segretari confederali di CGIL, CISL e UIL e da don Luigi Ciotti, fondatore di Libera.
All’inizio di ottobre Avviso Pubblico – l’associazione che riunisce oltre 300 enti locali impegnati nell’applicazione di buone prassi amministrative destinate alla formazione civile contro le mafie – ha sottoscritto un protocollo d’intesa con l’Alleanza delle Cooperative Italiane per la legge di iniziativa popolare impegnandosi a predisporre, durante ogni adunanza dei Consigli Comunali, uno spazio fisico ad uso dei delegati dall’Alleanza delle Cooperative Italiane finalizzato alla raccolta delle firme del pubblico presente.
Consegnate le firme, proseguirà comunque la campagna per sostenere il cammino della proposta di legge e ad essa si affiancheranno nuove iniziative da parte dell’Alleanza per un mercato pulito. Il prossimo impegno sarà contro le gare al massimo ribasso e contratti non rispettosi dei diritti dei lavoratori.
La proposta di legge prevede:
la cancellazione dall’Albo delle Cooperative e la conseguente perdita della qualifica di cooperativa, per le imprese che non siano state sottoposte alle revisioni/ispezioni;
definizione di un programma di revisioni, in via prioritaria, per quelle cooperative che non siano state sottoposte da lungo tempo alle revisioni o alle ispezioni, così come per le cooperative appartenenti ai settori più a rischio;
tempestiva comunicazione dello scioglimento delle cooperative all’Agenzia delle Entrate per contrastare il fenomeno di cooperative che nascono e cessano l’attività nel giro di pochi mesi accumulando debiti nei confronti dell’Erario;
creazione di una cabina di regia al Mise che coordini i soggetti chiamati a vigilare sulle cooperative evitando sovrapposizioni e duplicazioni di adempimenti attraverso intese con consentano di coordinare revisori provenienti anche da altre Amministrazioni.